Il giocatore serbo fa indispettire i granata, la trattativa per lo spagnolo va slegata da quella dell’altro giallorosso, Giaccherini prende tempo. Mihajlovic aspetta l’attacco titolare
È in difficoltà il Torino. Che anche di fronte a lunghe trattative è spesso riuscito a dire la sua, arrivando a concludere per l’acquisto di giocatori dopo lunghe telenovele mercatare. Da Barreto allo stesso Belotti, la dirigenza granata si è spesso dovuta ingegnare per riuscire a mandare in porto discorsi complessi. E questo mercato sta mettendo a dura prova la società. Mihajlovic aspetta, ma in occasione della festa di presentazione con i tifosi non ha dimenticato di dire di aver bisogno di rinforzi per la prossima stagione.
Soprattutto in attacco, dove la rivoluzione tattica prevede un tridente per il quale sono necessari molti esterni. Per ora, di fatto, il Torino ne ha tre utilizzabili: Parigini, talentuosissimo ma acerbo, Martinez, alla sua terza stagione in granata, e Aramu, in parte riadattato al ruolo. Troppo, davvero troppo poco per poter impostare un lavoro efficace a partire dai primi giorni di ritiro. E se il raduno, di fatto, è stato il modo per rompere il ghiaccio con i tifosi, è da Bormio, fra due giorni, che si comincerà a fare sul serio. Ma per Bormio il Toro rischia seriamente di non riuscire a completare nulla. Per demeriti propri (la mancanza di alternative), da un lato; ma anche per indecisioni altrui, che hanno di fatto paralizzato il mercato granata finora.
Ljajic è l’esempio lampante: l’esterno serbo tiene ancora in ostaggio il Toro, indispettito dall’indecisione palesata in questi ultimi giorni. Ma nonostante questo, una porta per lui resta e resterà sempre aperta, a meno che non firmi per un’altra squadra (cosa difficile da prevedere, ad oggi: come dimostrano le voci ingigantite sul Celta del recente periodo). C’è poi Giaccherini: ieri il colloquio tra l’entourage del giocatore e Petrachi non ha portato a sviluppi particolari. Anzi, bisogna ancora parlare di stallo, perché l’agente deve parlare con il giocatore che, attualmente in vacanza, ha proprio detto di voler aspettare con calma a meno di offerte clamorosamente irrinunciabili. E per quanto l’interessamento del Toro sia concreto e di certo gratificante, la proposta granata non rientra in quei parametri, e da considerare c’è anche il Napoli, fortemente interessato al giocatore.
Infine, Mihajlovic spera di poter contare almeno su Iago Falque. La trattativa per lo spagnolo era legata a un doppio filo con quella per Ljajic, essendo entrambi di proprietà della Roma. Ora, bisognerà riparlarne con Sabatini, che aveva accettato il prestito a un milione con diritto di riscatto preimpostato a 7, ma solo perché il Toro avrebbe acquistato, insieme, anche l’ex Fiorentina. Tre esterni, tre nomi cercati e ricercati, ma non acquistati. Mihajlovic li aspetta con ansia, perché necessari. Il Toro non può davvero più aspettare.
Porco giuda che pessimismo… Sinisa se ne va,stracciamo gli abbonamenti (che son giá pochi) via Petrachi,Cairo vattene,lotteremo per la B…,menagrami come noi non c’è nessuno….
tanto sinisa si rompe coglioni prima di giovedi’ !!!! Un altro caso Bielsa !!! Scumetum ?
Aspetta e spera, che poi s’avvera..